La Catena della Sopravvivenza
Il DAE deve essere integrato e coordinato con il sistema di allarme sanitario 118; in questo modo è consentito il rispetto dei principi della“Catena della Sopravvivenza”, secondo i quali può essere migliorata la sopravvivenza dopo arresto cardiaco, purché siano rispettate le seguenti azioni consecutive (anelli):
1- Riconoscimento e attivazione precoce del sistema di soccorso
2- Rianimazione cardiopolmonare precoce, eseguita dai presenti
3- Defibrillazione precoce, eseguita dai presenti
4- Intervento dell’equipe di rianimazione avanzata
In ambiente extraospedaliero i primi tre anelli della Catena della Sopravvivenza sono ampiamente dipendenti dai presenti all’evento, dalla loro capacità di eseguire correttamente alcune semplici manovre e dalla pronta disponibilità di un DAE.
A questo primo e fondamentale trattamento deve seguire, in tempi stretti, la disponibilità di un Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE) che consente anche a personale non sanitario di erogare una scarica elettrica dosata in grado, in determinate situazioni, di far riprendere un’attività cardiaca spontanea. L’intervento di soccorso avanzato del sistema di emergenza 118 completa la catena della sopravvivenza.
Nonostante la disponibilità di mezzi di soccorso territoriali del sistema di emergenza sanitaria, che intervengono nei tempi indicati dalle norme vigenti, esistono situazioni e località per le quali l’intervento di defibrillazione, efficace se erogato nei primi cinque (5’) minuti può essere ancora più precoce qualora sia presente sul posto personale non sanitario addestrato (“first responder”), che interviene prima dell’ arrivo dell’ equipaggio dell’emergenza sanitaria.
Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa, che sia tempestivamente disponibile un DAE e che sia presente personale non sanitario certificato all’utilizzo.
I Defibrillatori Semiautomatici Esterni (DAE) attualmente disponibili sul mercato permettono a personale non sanitario specificamente addestrato di effettuare con sicurezza le procedure di defibrillazione, esonerandolo dal compito della diagnosi che viene effettuata dall’ apparecchiatura stessa.
La legge del 3 aprile 2001, n. 120 prevede l’utilizzo del DAE anche da parte di personale non sanitario.